Le nostre estati, un tempo miti e caratteristiche del clima mediterraneo, stanno diventando sempre più calde e soffocanti, e quando le temperature salgono oltre i limiti sopportabili, il nostro corpo inizia a lanciare segnali d’allarme che non possiamo ignorare. La combinazione tra afa, umidità e caldo torrido può trasformarsi in un vero e proprio pericolo, soprattutto per chi soffre di pressione bassa o tende a disidratarsi con facilità. Il rischio? Vertigini improvvise, spossatezza cronica, mal di testa pulsante e, nei casi più gravi, veri e propri collassi. Ma niente panico, con qualche accorgimento mirato è possibile gestire la situazione, vediamo come.
Partiamo da un presupposto fondamentale: il nostro organismo è una macchina perfetta, ma quando il termometro schizza verso l’alto, i meccanismi di termoregolazione vanno in tilt. Sudare è normale, anzi, è il modo in cui il corpo cerca di mantenere l’equilibrio termico, ma se non reintegriamo i liquidi persi, il gioco si fa pericoloso. La disidratazione è subdola, perché spesso ci accorgiamo di aver sete quando ormai siamo già in deficit idrico, ecco perché aspettare di avere la bocca secca è un errore da evitare. Bere poco e spesso, anche quando non si avverte lo stimolo, è la prima regola d’oro. Acqua, tisane fredde, centrifugati di frutta e verdura, tutto ciò che aiuta a mantenere il giusto livello di idratazione senza appesantire lo stomaco è un alleato prezioso.
Ma non è solo una questione di liquidi, anche ciò che mangiamo gioca un ruolo cruciale nella lotta contro il caldo. Pasti troppo abbondanti, ricchi di grassi e carboidrati complessi, costringono il nostro sistema digestivo a un superlavoro che, in condizioni di temperature elevate, può rivelarsi controproducente. Meglio optare per piatti leggeri, ricchi di vitamine e sali minerali, che nutrono senza affaticare. Via libera a insalate colorate, frutta fresca come anguria e melone (che contengono naturalmente molta acqua), yogurt magri e proteine facilmente digeribili come pesce azzurro o carni bianche. Attenzione anche al sale: se da un lato un pizzico in più può aiutare chi soffre di pressione bassa, dall’altro un eccesso può aumentare la ritenzione idrica e peggiorare la sensazione di gonfiore.
Un altro aspetto da non sottovalutare è l’orario in cui ci esponiamo al sole. Le ore centrali della giornata, tra le 11 e le 17, sono quelle in cui i raggi UV sono più intensi e il rischio di colpi di calore si moltiplica. Se non possiamo evitare di uscire, è essenziale proteggerci con abiti leggeri e traspiranti, preferibilmente di cotone o lino, e un cappello a tesa larga per schermare il viso. Gli occhiali da sole, spesso considerati solo un accessorio fashion, sono invece indispensabili per proteggere la retina dai danni della luce intensa. E naturalmente, la crema solare è fondamentale e va applicata più volte al giorno, soprattutto se si suda molto o si sta in acqua.
Chi lavora all’aperto o pratica sport sotto il sole, invece, deve raddoppiare le precauzioni. L’attività fisica, sebbene benefica, in condizioni di caldo estremo può diventare un pericolo se non gestita con intelligenza. Meglio allenarsi al mattino presto o dopo il tramonto, indossando abiti tecnici che favoriscano la traspirazione, e ridurre l’intensità dell’esercizio per non sovraccaricare il cuore. Ascoltare il proprio corpo è fondamentale e se compaiono segnali come crampi muscolari, nausea o confusione mentale, è meglio fermarsi immediatamente e cercare riparo in un luogo fresco.
Anche l’ambiente in cui viviamo influisce sulla nostra resistenza al caldo. Case ben ventilate, con tende oscuranti che bloccano i raggi diretti del sole, possono fare la differenza tra un ambiente domestico piacevole e una serra invivibile, e per quanto riguarda l’aria condizionata, è importante mantenere una temperatura costante intorno ai 24-25 gradi e utilizzare l’opzione deumidificatore per evitare che l’aria diventi troppo secca, mentre per chi non ha il condizionatore, rimedi della nonna come lenzuola bagnate alle finestre o ventilatori posizionati strategicamente possono aiutare a creare un microclima più sopportabile.
Infine, ma non meno importante, è essenziale prestare attenzione alle persone più vulnerabili: anziani, bambini e chi soffre di patologie croniche sono i primi a risentire degli effetti del gran caldo. Per loro, anche una lieve disidratazione può avere conseguenze serie, quindi è fondamentale assicurarsi che bevano a sufficienza e non restino esposti al sole senza protezione. Piccoli gesti, come una telefonata per controllare i nonni che vivono da soli o una borraccia sempre piena per i più piccoli, possono salvare una vita.
Insomma, il caldo eccessivo non è un avversario da sottovalutare!