Chi pensa che il tempo delle allergie sia prettamente quello primaverile sta sbagliando. Purtroppo per chi ne soffre, anche l’estate è un momento dell’anno in cui determinate allergie fanno comparire i loro sgraditi sintomi, quindi causando sostanzialmente disturbi abbastanza simili a quelli che si possono ravvisare durante la primavera.
Nei mesi estivi, da luglio a settembre, sono particolarmente diffusi i pollini delle erbe della famiglia delle composite, come ambrosia e assenzio/artemisia, che procurano diversi fastidi a chi ne è allergico. I cambiamenti climatici, inoltre, stanno provocando una pollinazione protratta all’estate di pollini che normalmente fanno la loro comparsa solo in primavera, come le graminacee. Anche gli acari della polvere proliferano durante l’estate, a causa del clima caldo-umido.
Il picco massimo in cui si possono ravvisare pruriti estivi o febbre da fieno, oltre anche agli altri sintomi prima descritti, è ad agosto e cioè quando i pollini si spargono nell’aria e possono arrivare anche a viaggiare per oltre 100 km rispetto a quella che è la loro posizione originale, se il vento è favorevole. Questo significa che si possono manifestare i sintomi dell’allergia anche se la pianta non è nei paraggi.
Un’altra causa delle allergie estive è l’inquinamento atmosferico. La cappa di ozono che si forma quando le temperature salgono, fa si che gli allergeni sviluppino il loro potenziale, acuendo i sintomi di chi è allergico. Ci sono poi le punture degli insetti, e anche qui l’effetto dell’allergia varia a seconda della sensibilità. Ci sono persone che manifestano reazioni anche per le punture delle zanzare, quindi ponfi e prurito, ma anche vescicole con siero che possono infettarsi.
Le vespe causano gravi reazioni allergiche nelle persone sensibili, e qui si può iniziare a parlare di vero e proprio pericolo perché un evento quale lo shock anafilattico mette a repentaglio la vita del soggetto che lo manifesti. Anche insetti come le formiche rosse possono dare un’allergia che può sfociare in shock anafilattico. Ai primi sintomi si deve correre nel più vicino pronto soccorso o chiamare il 118 in modo da intervenire tempestivamente.
Ovviamente i sintomi inducono a fare delle supposizioni ma una diagnosi si può avere solamente con le analisi del sangue. Ci si deve quindi recare presso un laboratorio e sottoporsi a un prelievo. Tuttavia, nel caso di persone anziane o bambini piccoli è preferibile richiedere un servizio privato di prelievi direttamente a casa.