Ottobre è il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno e in particolare, su iniziativa dell’OMS, si celebra in tutto il mondo la “Giornata internazionale contro il cancro al seno”, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sulla malattia, e promuovere l’accesso a diagnosi, controlli e cure tempestive ed efficaci.
Il tumore al seno, purtroppo, colpisce una donna su otto nell'arco della vita e circa cinquemila donne all'anno si ammalano di questa patologia.
Negli ultimi decenni si è registrato un costante aumento di frequenza di diagnosi, accompagnata, però, da una riduzione della mortalità.
Ciò è stato possibile anche grazie alla sempre più ampia diffusione della diagnosi precoce, che ha permesso di aumentare il numero di tumori identificati ai primi stadi di sviluppo della malattia, quando il trattamento ha maggiori probabilità di essere efficace e meno invasivo.
Numerosi studi hanno dimostrato che la mortalità per tumore del seno si riduce del 25% per le donne che si sottopongono allo screening.
Cosa possiamo fare, dunque, per proteggerci al meglio?
Innanzitutto partiamo con il dirvi che in ogni fascia di età ci sono comportamenti da seguire per una prevenzione efficace del tumore al seno.
L’autopalpazione andrebbe eseguita già a partire dai 20-25 anni, idealmente una volta al mese in corrispondenza della metà del ciclo mestruale. Dopo i 25 anni è consigliato di sottoporsi comunque a una visita clinica.
A partire dai 40 anni, poi, per la prevenzione del tumore al seno, ogni donna dovrebbe sottoporsi a una mammografia, con frequenza annuale o biennale a seconda del parere del medico. Lo screening mammografico è offerto gratuitamente dal servizio sanitario nazionale alle donne trai 40 e i 59 anni, con modalità di accesso diverse tra le regioni.
A volte la mammografia viene affiancata, a distanza di qualche mese, da una ecografia. I due esami sono complementari e permettono di avere una visione completa del tessuto mammario. La mammografia non è raccomandata invece prima dei 40 anni perché la struttura della mammella è troppo densa e renderebbe i risultati poco chiari.
La mammografia rappresenta la migliore forma di diagnosi precoce ad oggi disponibile, capace di contribuire alla riduzione dei tassi di mortalità correlati alla patologia.
Un consiglio? Non rimandare il tuo prossimo esame: a partire dai 20 anni di età, tutte le ragazze e donne, dovrebbero programmare controlli annuali per monitorare la situazione e, nel caso, intervenire per tempo. Un intervento tempestivo può salvarti la vita.