Il 17 maggio è la giornata contro l'omofobia, la bifobia, la transfobia, con l'obiettivo di promuovere e coordinare eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno
La Costituzione Italiana, all’art. 3 sancisce: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (…)“.
Il 17 maggio, è la Giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia. La data è stata scelta per ricordare il 17 maggio 1990, il giorno in cui l'Oms cancellò l'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali, definendola per la prima volta «una variante naturale del comportamento umano».
La giornata viene celebrata in oltre 130 Paesi, l’obiettivo è quello di promuovere eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell'omofobia, della bifobia e della transfobia. Inoltre, mira a celebrare la diversità, in senso lato e quella sessuale e di genere, in particolare, e fare una campagna contro la violenza e la discriminazione subite dalle persone con diversità di genere, nelle nostre comunità e a livello internazionale.
Cosa si intende per omofobia?
Esistono diverse definizioni. La più comune la descrive come una paura e un’avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio e analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo.
Si manifesta sotto forme diverse, quali discorsi intrisi di odio e istigazioni alla discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidio, discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, spesso giustificate con motivi di ordine pubblico, libertà religiosa e diritto all'obiezione di coscienza.
In Italia gli episodi di discriminazione sono ancora all’ordine del giorno e vengono perpetrati perfino dai vertici della società, come politici, funzionari pubblici e uomini d’affari. In Italia sarebbero oltre 50 ogni giorno le persone che subiscono discriminazione e violenza.
Con la pandemia di COVID-19 sono aumentati ancor più i livelli di violenza e discriminazione nei confronti delle persone LGBTI, anche per quanto riguarda la violenza domestica, l'incitamento all'odio online e offline e i reati generati dall'odio.
In un mondo in cui l’orientamento sessuale è ancora motivo di atteggiamenti di odio e discriminazione, è sempre più importante essere in grado di prendere una posizione per la difesa del diritto, per tutti, di amare.